La prima volta fui quasi travolto dal panico
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- Category: Muscoletti Vaginali
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Ero appena scivolato dentro di lei, il mio sesso aveva superato il lieve attrito contro la sua pelosità e l'iniziale strettoia. Sentii qualche cosa di strano. Lei si muoveva dentro e mi stringeva. Mi tornò in mente l'atavica paura della vagina dentata. Che lo metti dentro e non lo tiri fuori più. Poi vidi che me lo restituiva. E così calmai il mio spavento e mi misi ad ascoltare.
Sì, si muoveva proprio. Decisamente, con forza. La sua passera mi stringeva dentro di sé. Sembrava poi piegarsi leggermente, dentro... era come se basculasse. Poi mi spingeva fuori e poi... (oh, emozione selvaggia) mi aspirava... mi risucchiava. Non era come tutte le passere che avevo conosciuto in vita mia, sempre ferme, immobili, silenziose. Lei mi corrispondeva, mi prendeva, mi afferrava. Sembrava capace di baciarmi, di succhiarmi, di stringermi come una bocca. Pareva quasi che avesse una lingua dentro.
Restai tanto scioccato che poi non ci pensai più. Mi rendevo conto di quel che lei faceva dentro solo quando stavamo facendo l'amore. Poi non ci pensavo più. Era come se me ne dimenticassi, come se fosse una cosa troppo emozionante per il mio cervello. Gli psicologi chiamano questa incapacità di vedere un evento che ti emoziona troppo, con un complicato termine: rimozione. Poi ci lasciammo e non feci più caso ai movimenti della passera delle altre donne. Mi ricordavo solo che con lei era bellissimo.
Anni dopo, in Danimarca, trovai un libro di Helle Gotved che parlava proprio di questo. Allora mi rocordai. Rincontrai quella ragazza dalla muscolatura magica e lei mi raccontò che molti uomini si spaventavano quando sentivano che si muoveva, ad altri piaceva ma difficilmente ne parlavano dopo... Neanche il soccorso stradale fa così tante rimozioni. Lo scoprire che la donna nasconde molto di più che un buco inanimato è una cosa che sciocca gli uomini.
Siamo troppo legati all'idea della passività femminile. La passera prensile è un concetto che la nostra mente rifugge. Eravamo a metà degli anni '80 e io scrissi su "Tango", supplemento all'"Unità", allora quotidiano comunista, un articolo sui muscoletti vaginali. Ci furono grandi polemiche e molte femministe si inviperirono: «Non solo dobbiamo essere madri, donne in carriera e femmine da letto sempre pronte, adesso ci si chiede di diventare anche acrobati vaginali.» Il fatto che reimparare questi movimenti aumenti principalmente il piacere e la salute della donna non fu capito molto.
Otto anni dopo iniziai una rubrica di consigli sessuali su una rivista ("King") ed ebbi la soddisfazione eccezionale di ricevere due lettere di ragazze che avevano letto i miei articoli su "Tango" e che si dichiaravano entusiaste delle scoperte che avevano fatto sperimentando la loro capacità intima.
Sono cose che fanno veramente piacere dopo che sei stato preso in giro e coperto di improperi.
Comunque il mio sogno è che si arrivi ad insegnare la danza del ventre nelle scuole. Allora sì che il livello orgasmico nazionale farebbe un balzo in avanti e le spese mediche nel settore ginecologico subirebbero un drastico ridimensionamento. Una campagna di informazione su questo tema farebbe risparmiare miliardi allo stato. Ma, si sa, i governanti hanno cose "più serie" alle quali pensare.