Come far impazzire di piacere una donna. Apriamo un laboratorio strategico!

Articolo di Jacopo Fo pubblicato nel 2006. La prima pubblicazione sul blog di Jacopo è stata letta 679.327 volte. Nel PDF allegato i commenti raccolti al tempo.

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Le ragazze non sono interessate alle tecniche sessuali di per sé. L’uomo ci tiene a certe cose (vedi il fragoroso successo di “pompini solidali”) la donna no.
Siamo diversi. Non che alle donne non piaccia che l’uomo sappia dov’è il Punto G e dove è la clitoride. Un minimo di tecnica è comunque richiesta. Ma proprio un minimo: che si sia abbastanza sensibili da accarezzare delicatamente e lentamente ascoltando. Ma, al di là delle minime conoscenze anatomiche indispensabili, il voto che le donne ci danno a letto non dipende né dal virtuosismo tecnico né da particolari trucchi o posizioni e neppure dalle misure del pene o dei bicipiti.
Le donne, nella stragrande maggioranza, cercano qualche cosa che non centra direttamente con l’atto sessuale in sé. Qualche cosa che avviene prima o durante il rapporto sessuale ma che non è sessuale. Negli anni ’70 si iniziò a parlare di preliminari ma si trattò di una banalizzazione. Alla donna non interessa niente che tu le accarezzi la coscia per 8 minuti prima di passare alle maniere forti. Alla donna interessa il clima, lo spirito, l’atmosfera, il racconto la simbologia di quello che sta succedendo. E’ una cosa che un maschio ha difficoltà a capire. Io ci ho impiegato secoli… Poi finalmente ho scoperto che il rapporto sessuale per la femmina è per il 70% stupore.
Vuoi far impazzire sessualmente una donna? Stupiscila! Ma no a letto, prima, al ristorante o durante una passeggiata. Non si tratta di arrivare coi fiori, che comunque va bene. Anche quello, come i preliminari, può diventare solo un gesto vuoto, tecnico. La donna vuole emozioni, vuole sentimenti, vuole cieli stellati, tuffi al cuore, sospiri. La donna vuole sentirsi desiderata, amata, cercata, immaginata, sognata. Devi pensare, devi ascoltare di cosa parla, di cosa ride, devi chiederle cosa le piace… Siccome noi maschi siamo un po’ in difficoltà su questo terreno apro qui un laboratorio, vi invito a raccontare come siete riusciti a far impazzire di piacere una donna e invito le femmine a dire cosa le ha fatte impazzire! E ovviamente do’ il buon esempio. Situazione. Alcatraz, tanta gente, un po’ di casino. Inizio a scrivere una serie di bigliettini con messaggi d’amore sempre più espliciti e infilarli in posti dove sono sicuro che mia moglie poi vada a guardare. Cerco di farlo in modo che lei non possa sospettare che sono io e scrivo falsando la scrittura. Dopo dieci anni di matrimonio puoi avvicinarti alla borsetta di tua moglie e infilarci un bigliettino senza che nessuno ti noti… Se è una storia più recente devi essere più accorto. Comunque al terzo bigliettino Eleonora inizia a parlarne con qualche amica e inizia una specie di caccia per scoprire l’autore dei bigliettini. Lei prova a dire che sono io ma nego risolutamente. Vado a casa prima di lei e le lascio un ultimo messaggio sul cruscotto della sua auto bene in vista. Il settimo messaggio glielo lascio infilato nella serratura della porta di casa con un appuntamento in una stanza piena di candele e con la promessa di un massaggio con olio profumato. Puntini, puntini, puntini.
Spero che molti vogliano partecipare a questo laboratorio di idee per amarsi e giocare insieme. Ci sono milioni di racconti sul corteggiamento e milioni di racconti sulla crisi di un rapporto, quasi niente su come inventare una vita in due.
Se vogliamo veramente far impazzire le donne a letto dobbiamo capire che loro cercano questo livello alto del rapporto. E anche a noi conviene fare un saltino di qualità. Riempiamo il vuoto di racconti su cosa fare dopo il primo bacio e prima della crisi del rapporto. Magari, spremendoci il cervello e facendo girare le esperienze positive, possiamo riuscire a evitare che un rapporto d’amore meraviglioso finisca a remengo.

ATTENZIONE!!! Questa è un’azione politica. Un attacco alla guerra e allo sfruttamento. Un modo concreto e efficace per salvare vite umane. Un modo concreto di opporsi alle Multinazionali del Dolore. La realtà è estremamente interconnessa e il battito di ali di una farfalla a Sidney può scatenare una tempesta a New York. Le logiche che hanno generato un problema sono inutili per risolverlo.

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