E' San Valentino, parliamo d'amore con Jacopo Fo

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Parliamo d’amore. Bello eh?
Sì, perché uno pensa che i bisogni primari siano bere, mangiare, dormire, vestirsi ma crediamo fermamente che nei bisogni primari dell’essere umano ci dovremmo mettere anche l’amore. L’amore è arte, poesia, respiro, vita, appunto.
L’amore è impegno, dedizione, responsabilità.
L’amore è cura, tempo, attenzione.
L’amore è emozione, coraggio, fuoco.

E altre mille cose: per noi di Merci Dolci è anche una tazza dove portare il caffè all’amato/a a letto la mattina del 14 febbraio.
E una piacevole lettura, magari in compagnia, di uno dei più famosi libri di Jacopo Fo: “La scopata galattica”.
E un regalo, quello da parte nostra: la T-shirt che racconta in versi di distanze tra cuore e cervello.

E ora, la parola a Jacopo, dal libro “La scopata galattica” parliamo d’amore.

Cosa ti impedisce di amarmi in maniera pazzesca?

Siamo quasi tutti inguaiati in questioni sentimentali. O non abbiamo un amore, o ce ne siamo stancati, o si è stancato di noi, o abbiamo troppi amori o qualche acciacco sessuale ci rende difficile soddisfare il nostro partner. Succede, a volte, che tra un guaio e quello successivo si insinui un periodo nel quale tutto va a gonfie vele. Una parentesi di felicità assoluta. Ma anche la felicità totale ha i suoi rischi. Che ti succede se vedi il paradiso dei sensi, con gli occhi della carne? Quando hai assaporato il nirvana, e poi finisce, t'incazzi come una bestia, o riesci a essere contento lo stesso per quello che hai vissuto? Puoi continuare a vivere, triste come un cagnolino di pezza, dopo che ti hanno tolto il tuo angolo di paradiso? A volte, proprio non si é capaci di superare il distacco, è così che si sente il cuore a strisce scorticate e brandelli stracciati. Ma c'è di buono, che prima o poi, si ha sempre la possibilità di ricominciare a sognare.

Seduzioni e colpi di fulmine: che cos'è l'amore? Che cosa succede quando ci s'innamora?

Rispondere a questa domanda in modo esauriente è impossibile.
L'amore è un sentimento talmente grande che, come il concetto di zen, sfugge alla definizione verbale. Se ti sei innamorato sai cos'è l'amore. Solo ascoltando il proprio cuore si può sentire (e non "capire") la natura di questo sentimento. Quello che si sa è che due occhi messi in una data maniera, un gesto, quell'onda nei capelli, quel tratto di pelle, quel colore, possono scatenare, nel giro di un solo istante una tempesta emotiva in grado di cambiare l'intero destino di una vita. Niente è potente come l'amore. La morte è molto potente ma non è in grado di cambiare la vita, può solo interromperla. Il dolore può distruggere una persona ma non può creare un universo di sensazioni, spronare a grandi imprese, ispirare opere d' arte e atti di generosità incredibili. Il dolore è solo molto doloroso. Ma il male è di per sé un'esperienza che chiude la mente alle percezioni, distacca dal mondo. L'amore invece attrae alla vita, è parte inscindibile del miracolo dell'esistenza.
Gli scienziati ci hanno spiegato che nell'istante nel quale l'innamoramento ha inizio, il nostro corpo e la nostra mente sono sconquassati da una bufera chimica. E questo spiega perché nell'amore si sente fisicamente di essere innamorati. è un'esperienza che da questo punto di vista ci lascia sempre stupiti: cambia il nostro modo di sentire il corpo e il mondo che ci circonda. Niente ci sembra più uguale. I sapori, i colori, l'aria che respiriamo. Mangi una pizza schifosa e il tuo cervello vede che è una pizza schifosa perché ne ha tutta l'aria, ma il tuo palato è incantato ed esclami: "Ah, che pizza meravigliosa!". E tutti gli amici che stanno mangiando quella stessa pizza ti guardano e mormorano con commiserazione: "Bisogna capirlo, è innamorato!"
Ecco, qui si annida una chiave per capire perché amarsi è così complicato. Ed è insieme quel che più desideriamo e quel che più amiamo.
Perché, in fondo, uno quando è innamorato si vergogna sempre un po'? Perché gli amici si sentono in dovere di deriderti per quella tua aria così trasognata e poco efficiente? Perché dobbiamo essere efficienti? Per essere felici. E quando siamo più felici? Quando amiamo. E allora lo scopo ultimo dell'efficienza è essere felici.
Dovremmo vivere quello stato di estasi come una vittoria. Anziché prendere in giro gli innamorati dovremmo guardare al loro stato con ammirazione e magari chiedere loro di raccontarci della magia che stanno percependo. Tant'è che quando sei cotto come una susina ubriaca, ti rendi conto di vivere uno stato di sublime meraviglia verso il mondo. Tutto è interessante, armonioso, vivace. E senti proprio il desiderio di fermare la gente per strada e urlare: "Ma non vedete l'aria com'è limpida e luminosa? Non sentite il profumo della vita? Cosa sono queste facce tristi? Sorridete! Tutto è amore. Basta aprire i propri cuori e trovare l'anima gemella! Non temete! Può succedere, io ve lo testimonio!" Ma sai che se tu andassi in giro a urlare così troveresti chi s'arrabbia e chi ti prende per pazzo. Nessuno si siederebbe con te in un posto tranquillo per dirti: "Meraviglioso! Tu ami! Raccontami tutto dei suoi occhi! Descrivimi nel dettaglio cosa provi, così forse io riuscirò a immedesimarmi di nuovo in quell'esplosivo stato di coscienza che ho provato anch'io e che conosco benissimo ma che in questo momento della mia vita mi appare così lontano".
E così stai lì, vorresti parlare ma stai zitto. Tanto sei felice in modo bestiale.
E sopporti le battutine degli amici invidiosi a proposito degli occhi da sogliola lessa che ti ritrovi.
E sei un po' imbarazzato per loro che non capiscono più la magia dell'amore e non la venerano con il dovuto rispetto.

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